S.Paolo Belsito - Sito del Bronzo finale sulla collina della Vigna

L’insediamento individuato nel 1995 a San Paolo Belsito, nell’immediata periferia di Nola, documenta uno dei rari insediamenti campani risalente alla tarda età del Bronzo.
Questo si sviluppa sulla sommità di una collinetta de La Vigna (quota m. 60 s.l.m.). I livelli superiori del deposito messo in luce, nonostante non siano state ancora individuate chiare tracce
delle strutture abitative, hanno restituito abbondante ceramica d’impasto riferibili a grandi contenitori ed a recipienti da mensa d’impasto di ottima fattura e di varia tipologia. Le forme ceramiche più diffuse sono le scodelle, le ciotole-tazze a corpo arrotondato, le tazze–ciotole carenate a collo distinto a profilo rettilineo ed orlo in continuità.

Le decorazioni incise e impresse sono essenzialmente sulla spalla dei vasi, sono caratterizzate dall’uso di gruppi di brevi solcature che compongono sia motivi ad angoli sulla spalla sia di tacche sulla carena. Alcune tazze sono decorate da cuppelle negative ed in un solo caso dette cuppelle sono riempite, a loro volta, da cuppelline di lamina di bronzo. Non mancano gli orli svasati a tesa o obliqui decorati con gruppi di brevi solcature paralleli o oblique, che formano motivi triangolari.

Le grandi olle di forma troncoconiche ed ovoidi destinate alla conservazione delle derrate hanno spesso sotto l’orlo un cordone orizzontale con prese a linguette trapezoidali e rettangolari, con tacche oblique o diritte che formano dei segmenti quadrangolari. Alcune olle presentano un listello interno per appoggiare un coperchio o un filtro-colatoio. Le olle biansate hanno generalmente anse a sezione quadrata, a volta con una sagomatura all’attacco con il corpo. Si segnalano resti di un fornello, forse a clessidra, a base circolare e con diaframma forato.
Anche se il materiale, spesso di grandi dimensioni, è stato rinvenuto senza indicativi raggruppamenti, ma sparso caoticamente su un’ampia area, è verosimile che l'abitato occupasse la sommità della collinetta d ella Vigna e che le capanne siano state sconvolte, oltre che dai ripetuti lavori agricoli, dalla costruzione nel medesimo luogo del santuario ellenistico di cui è stato esplorata solo una fossa votiva e della villa romana di età repubblicana con suoi annessi.

In corrispondenza di un netto salto di quota sul lato sud-ovest della collina si sono ravvisati raggruppamenti di pietre calcaree, alcune di grandi dimensioni, che potrebbero essere riferite ad una cinta fortificata del villaggio del Bronzo Finale. Al momento, si ignora anche l’ubicazione della necropoli. Nessun reperto può essere attribuito con certezza all’età del Ferro, mentre significati reperti attestato una ripresa della vita già dal periodo post eruzione di Avellino.