Palma Campania - Castel Cicala

Il castello si trova sulla sommità dell'omonimo colle a Nola.
Solo alcuni frammenti di ceramica d’impasto grezzo con superficie embricata raccolti durante una ricognizione (loc. La Torre) attestano una qualche frequentazione in età protostorica (verosimilmente  durante il periodo eneolitico).

Come  il Castello di Palma, Castel Cicala potrebbe risalire  all’alto Medioevo e essere un fortino longobardo dei Principi di Benevento, come proposto da alcuni studiosi. Sembrerebbe che il primo nucleo del successivo Castello risalga verosimilmente al V sec. d.C..

E’ noto che, dopo  l’eruzione di Pollena del 472 d. C.  e fino almeno al XIII sec. d.C.,  le popolazioni della piana dovettero affrontare momenti tragici e cercarono rifugio in zone più riparate. Secondo un documento conservato nell'Abbazia di Montevergine il Castello però sarebbe stato parzialmente distrutto nell'anno 934. Tuttavia sarebbe stato ricostruito dai Normanni verso la fine del XI secolo sul ciglio della collina con funzione di fortezza, circondato da mura di cinta. Di certo fu, tra il 1130 e il 1140, una delle basi utilizzate per tenere in assedio la città di Napoli. Nel 1268 Carlo I d’Angiò lo donò come pure la contea  (1269) a Guy de Montfort, italianizzato in Guido di Montfort, conte di Nola. Ricordiamo che Guido, figlio del duca Simone di Leicester, non godeva di buona fama. Infatti Dante lo pone nel cerchio dei violenti, in quanto nel 1272 a Viterbo, Guido uccise Enrico di Cornovaglia, cugino del re d'Inghilterra. Fu un atto di vendetta  dopo l’uccisione del padre, ma imperdonabile in quanto avvenne  durante la celebrazione della messa ("in grembo a Dio" XII, v.119).

Dopo un periodo di declino,il feudo passò ad Enrico Orsini, ultimo Conte di Nola che lo conservò fino al 1532, data alla quale il Re Carlo V concesse la città di Nola e il Castello alla Principessa di  Sulmona Francesca Monbel. Tuttavia nel 1546 la fortezza tornò agli Orsini, precisamente a Raimondo Orsini. Successivamente Castel Cicala fù proprietà di diverse famiglie nobiliari: nella seconda metà del XVI secolo, della famiglia degli Albertini, mentre nel XVII fu venduto a diversi signori. Sorprende non poco sapere che uno dei proprietari (1640) fu  Ladislao IV Vasa, re di Polonia, prima di passare alla famiglia Ruffo che acquistò la proprietà nel 1689, e poi ai conti Sallier de La Tour insigniti da Carlo III° con il titolo di Principi di Castelcicala. Donato dalla famiglia ai Frati Cappuccini di Nola, oggi si conservano le mura di cinta ed diverse parti dell’antico maniero; all'interno delle mura si accede ad un cortile e a vari ambienti utilizzati per ospitare eventi culturali. Infatti, all’inizio del XXI secolo una parte del Castello è stata data in comodato al Parco Letterario G. Bruno (instituito nel dicembre 2001), che ne ha curato un parziale recupero e vi ha ubicato la propria sede.

Alle pendici della collina di Cicala, una grande villa è stata costruita intorno al 1730 da Paolo Ruffo I° Principe di Castelcicala. La bella dimora è stata più volte trasformata, principalmente da Carolina Corio Ruffo, che nel 1893 sposò Giuseppe Amedeo dei Conti Sallier de La Tour e Marchesi di Cordon. Oggi nelle “dependance” di Villa Castelcicala trova posto un romantico B&B che ospita turisti da tutto il mondo.