Scavo nell’area del ex-campo sportivo comunale

Indagini preliminari alla costruzione di un “Museo delle macchine da festa e della cartapesta”, ubicata nell’area dell’ex campo sportivo comunale, sono state condotte durante i mesi di Maggio-Luglio del 2008.  L’esplorazione archeologica, svolta in corrispondenza di un carotaggio che aveva intercettato una zona rubefatta al disotto del livello eruttivo delle Pomici di Avellino, ha evidenziato una sequenza cronostratigrafica contraddistinta da diversi paleosuoli con tracce di frequentazione antropica alternati a livelli eruttivi: l’eruzione vesuviana di Pollena (fine V - inizi VI secolo d.C.), la prima eruzione protostorica del Somma-Vesuvio (AP 1) e l’eruzione delle Pomici di Avellino (3550 ± 20 BP).

Le pomici grigie di quest’ultimo evento eruttivo mantellavano una superficie con abbondanti frammenti ceramici ed osteologici misti a cospicui frustuli di carbone. Questo piano di frequentazione  relativo al Bronzo antico è stato intercettato a - m 3,50 dal p.d.c. Il confronto con la quota del vicino insediamento di Nola - Croce del Papa, posta a - m 6,20 circa dal p.d.c., fa ipotizzare un diverso contesto orografico, caratterizzato da un dosso poco pronunciato.

La ceramica appartiene al consueto repertorio tipologico della facies di Palma Campania (scodelle con orlo a larga tesa piatta o con profilo leggermente convesso, tazze/attingitoio carenate con ansa a nastro sormontante e fondo a calotta, olle con decorazione plastica a “bottone” digitalato, coperchi di bollitoio, olle/boccali monoansati con orli a decorazione a tacche); pure le decorazioni dei manufatti rimandano ai tipi noti dai vari scavi effettuati in zona (Palma Campania - Balle/Tirone; Nola - Croce del Papa). Si tratta di motivi lineari paralleli graffiti o incisi verso il fondo o sul collo del contenitore, teorie di pseudo triangoli.

Scarsa è l’industria litica. I resti faunistici, a volte di grandi dimensioni, sono relativi alle specie domestiche allevate: bovini, ovicaprini e suini. La microfauna è scarsamente attestata insieme alla malacofauna terrestre e marina.

Due larghe “canalette” parallele poco profonde poste a breve distanza tra loro erano state prodotte, verosimilmente, per il ripetuto passaggio di traini o carri.

L’asporto di questo primo livello ha messo in evidenza un piano di frequentazione più antico, con due momenti d’uso: un’area artigianale dismessa alla quale si sovrappone una struttura, forse ad uso abitativo.

Alla primo momento sono pertinenti un’area di concotto e ceneri, forse coperta da una tettoia; e tre strutture di combustione circolari pure in concotto allineate tra loro, di cui una leggermente infossata. Rimane al momento incerto l’utilizzo di quest’area (collegata ad attività artigianali connesse alla lavorazione dei metalli e destinata alla cottura di cibi, tostatura di sementi).
Alle tre strutture di combustione si sovrappone un doppio filare con andamento ad emiciclo di buche di palo relative, probabilmente, alla doppia parete (interna ed esterna, sul  tipo di quelle di Croce del Papa), di una grande capanna orientata nord-est/sud-ovest. Numerose buche di palo di varie dimensioni, allineate e no, indicano l’esistenza di recinti e steccati per la stabulazione di animali.
Scarsa è la ceramica proveniente da questo livello, che si presenta però molto simile a quella del livello superiore. Da questo strato proviene anche un manufatto metallico in bronzo.