La necropoli romana tardo imperiale in località Jerola
Dopo il terremoto del 1980, vennero scoperte durante lavori di sistemazione di containers installati per accogliere gli sfollati del terremoto, alcune tombe sotto la coltre eruttiva delle Pomici di Avellino. La posizione stratigrafica le attribuisce indubbiamente al Bronzo antico. Purtroppo i reperti sono stato sottratti e sono tutt’ora dispersi. Tuttavia, l’area è stata ritenuta di interesse archeologico e sottoposta ad un controllo archeologico.
Nel maggio del 2001, per conto del Comune di Palma Campania, fu iniziato uno sbancamento nella medesima località, nell’ex area adiacente a Via Ugo de Fazio, occupata dai containers. Nello scopo di realizzare un campo di calcio con relativo spogliatoio e stanze polivalenti si appianò un piccolo rilievo (90 m. s.l.m. ca.). Furono individuate tre tombe ad enchytrismos e una a cassa muraria con copertura alla cappuccina, nonché una fossa di scarico con moltissimo materiale romano che però non fu esplorata.
Le indagini ripresero nella primavera estate del 2002 da parte della Soprintendenza archeologica.
Alla fine delle indagini, alle precedenti quattro tombe, si aggiunsero altre 31 sepolture di cui 18 ad enchytrismos . Si tratta di tombe ad inumazione, con scheletri in posizione supina (entro casse di tegole e copertura piana o in fossa con copertura a cappuccina ), raggruppate in nuclei familiari.
Una delle tombe (tomba 8) risultò essere riutilizzata in antico.
Sempre scarso era il corredo (lucerna, moneta). In un caso – in una tomba di bambino – era un uovo posto vicino alla testa.
Il sepolcreto potrebbe essere riferito ad una grande proprietà fondiaria databile in una prima analisi tra la media età imperiale e il periodo romano tardo-antico (tardo I-II e IV sec. d.C.).
Su una delle tegole riutilizzate si è potuto leggere il bollo A-APVL [...]/A-APVL-FELICI in cartiglio rettangolare.