Palma Campania. Il Borgo Castello
Il Castello di Palma Campania si trova lungo la strada che conduce al piano di Tribucchi e a Monte S. Angelo, sulla cima della collina che domina ampia parte della valle del Sarno e della piana nolana (372 m sul livello del mare) e il moderno abitato di Palma Campania.
Sembra che la prima costruzione - un fortilizio longobardo - possa essere datata tra la fine del VI secolo e l’inizio del IX secolo per la difesa della pianura nolana e sarnese al centro di continue dispute tra il Ducato di Benevento e i Duchi di Napoli. Poche ma significative tracce del periodo altomedioevale di Palma Campania sono ancora visibili: la base scarpata della torre dell’antica rocca longobarda, poi normanna, a base quadrata, di circa dieci metri per lato; tracce della cinta muraria, larga due metri; alcune costruzioni ad arco; qualche chiave di volta.
Il castello, che probabilmente aveva funzione di mastio all’interno del perimetro fortificato, occupava un’area di circa 4000 mq. Sappiamo che subì alterne vicende durante le scorrerie saracene e le numerose incursioni che si seguirono dall’880 al 915, poi nel 939 da parte degli Ungar e nel 970 da parte dell’Imperatore Ottone I. Nel 1135 fu occupato durante la conquista del Regno da Ruggiero il Normanno, che lo affidò nel 1175 a Rinaldo di Palma, quindi a Riccardo, barone di Castiglione, e a Guglielmo che però fu privato dall’imperatore Corrado IV di tutti i suoi feudi. Successivamente, Carlo d’Angiò lo concesse ad un suo fedele, il Gran Maresciallo Philippo di Mostarolo. Dopo varie tribolazioni il feudo entrò a fare parte dei beni della regina Sancia, moglie di Roberto d’Angiò (1313). Dal 1365 fu retto da Gaetano Picchillo e poi dal marchese Marcantonio Sant’Angelo, il quale nel 1427 lo cedete al conte Raimondo Orsini, in cambio dei castelli di Nettuno e di Asturi. Il feudo rimase proprietà della famiglia Orsini fino al 1529, allorché Enrico, accusato di lesa maestà e di fellonia da Filippo d’Orange, fu privato di tutti i beni. Le aspre lotte tra Angioini e Aragonesi che lo videro coinvolto, ne segnarono la decadenza. Gli inizi del XIV secolo il Castello era in mano a schiere di briganti, che, con continue scorrerie, razziavano la piana campana e si spingevano fin sotto le mura di Napoli
Nel periodo aragonese e dopo, i castelli stavano perdendo la loro funzione di difesa. Ormai si costruivano degli edifici comodi e lussuosi. Infatti, il Castello fu quasi abbandonato; il Palazzo Ducale, edificato ai piedi della collina verso la fine del XV secolo da Raimondo Orsini, conte di Nola, per ordine di Alfonso I d’Aragona, fu scelto come residenza di caccia. In seguito alla partecipazione degli Orsini alla rivolta dei Baroni, il feudo fu requisito dalla Regia Corte.
Oltre che dal castello, il borgo era impreziosito da altri edifici, come il palazzo baronale che si innalzava a strapiombo sul vallone d’Ajello. Il portale in bugnato con, al centro, una chiave di volta con lo stemma del casato, raffigurante tre torri, ricorda questo passato. Il medesimo stemma è anche visibile sul fonte battesimale nella vicina Chiesa di San Giovanni Evangelista, uno degli edifici religiosi più antichi di Palma Campania.
